Il ritmo del corpo

Il libro propone 5 nuove posizioni di base ispirate al daoyin yangsheng gong, un metodo di qi gong fondato in Cina negli anni Settanta del XX secolo. Ognuna di esse è completata da esercizi di meditazione finalizzati sia a comprendere i motivi delle difficoltà che si riscontrano nell’effettuare alcune posture sia a individuare le modalità per riuscire a riconquistare flessibilità e spontaneità.

un libro di
Donatella Coda Zabetta
Emilio Martignoni

edizioni
Mediterranee
collana
L'altra medicina

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Spesso si identifica, con grande superficialità, la meditazione con una pratica il cui intento è calmare la mente raggiungendo uno stato di assenza di pensieri o vuoto mentale. Questa convinzione rende la meditazione un traguardo improponibile per noi occidentali che, per usi e costumi, abbiamo eretto la mente a direttore d’orchestra delle nostre vite. La ricerca che aveva preso forma con il libro Il coraggio di ascoltarsi aveva posto le basi per una meditazione più accessibile, in piedi per fa vorire il contatto corporeo e guidata dalle visualizzazioni per un lavoro di tipo esperienziale e individuale, ma una mente sempre più attiva e l’inconsistente percezione della fisicità delle molte persone che si avvicinavano a un percorso consapevole, mi rimandavano la necessità di un’ulteriore trasformazione. L’ipotesi di un maggior coinvolgimento del corpo era la via più facilmente percorribile per stimolare nuovamente il contatto con esso che era stato perso.
Non si può, infatti, lavorare sull’interiorità, accedendo direttamente alla dimensione invisibile di noi stessi, senza aver prima preso consapevolezza del proprio corpo. Per scardinare gli schemi di una ment iperattiva che fagocita le parole senza digerirle, e i ritmi di uno stile di vita frenetico, che ha reso la fisicità un semplice mezzo di sussistenza, è necessario tornare innanzi tutto a fare esperienza. Che si sperimenti con il movimento, il massaggio, la danza, la pratica di una disciplina corporea o lo specchiarsi in un’altra persona, non ha grande importanza: essenziale è il farlo con consapevolezza, focalizzati sul presente e su se stessi. La capacità di rimanere centrati su quello che si sta facendo senza lasciarsi distogliere dai mille pensieri della mente è la base della meditazione. Questo non significa non avere pensieri, ma semplicemente non prestarvi attenzione, esserne liberi.
Il qi gong daoyin, con la sua forma e i suoi movimenti dolci e rallentati, richiede un’alta soglia di attenzione nella pratica e per questa ragione rappresenta una stupenda meditazione in movimento.

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Creatività e design: Andrea Dalla Fontana

Codifica HTML, CSS, Javascript: Paolo Vallino

Backoffice e software: Nikolas Mosca

 

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