Leila una storia come tante

Eugenio era seduto a tavola e i suoi occhi scuri scrutavano con attenzione lo schermo del portatile.
«Buongiorno amore, vuoi un caffè?» lo salutò con gentilezza.

Lui si voltò distrattamente rimanendo concentrato su quanto stava facendo e rispose di averlo già preso.

«Stamattina devo scappare» aggiunse, «ho una conferenza alle nove in università e ho paura di restare imbottigliato nel traffico. Sai com’è Torino il lunedì mattina…

Mentre Leila metteva a scaldare il latte e apparecchiava la tavola per la colazione di Ambra, osservava le mani del marito muoversi con agilità sulla tastiera del computer e, pensando alla delicatezza del suo tocco nell’intimità, gli si avvicinò e lo baciò sul collo con leggerezza.(….)

A un tratto lui si alzò, ripose il pc, si infilò il cappotto e prima di congedarsi le sorrise e la baciò.

«Ci sentiamo più tardi» le disse.

«Va bene, corro anch’io da Ambra ad affrontare la fase due!»
Eugenio uscì e lei sparì su per le scale.

Leila non riuscì a non pensare quanto fosse più semplice essere padre.